ATTIVITÀ MOTORIE E SVILUPPO 

DELLE COMPETENZE COGNITIVE 

NELL’ETÀ EVOLUTIVA 










L’età evolutiva rappresenta un periodo cruciale per lo sviluppo delle competenze motorie e cognitive. Numerose ricerche dimostrano come l’attività motoria non solo favorisca la salute fisica, ma stimoli anche funzioni cognitive complesse quali attenzione, memoria di lavoro, pianificazione e problem solving. Questo articolo analizza i meccanismi neurobiologici sottesi all’interazione tra motricità e cognizione, le metodologie educative efficaci e le implicazioni pratiche per operatori, insegnanti e allenatori.



1. Introduzione

L’infanzia e la preadolescenza sono fasi caratterizzate da elevata plasticità cerebrale, durante le quali esperienze motorie e cognitive si influenzano reciprocamente. L’interazione tra movimento e sviluppo cognitivo è supportata da evidenze neuroscientifiche, che mostrano come attività motorie strutturate migliorino la funzione esecutiva e l’attenzione sostenuta.
Le competenze cognitive comprendono:
  • Funzioni esecutive (pianificazione, inibizione, flessibilità cognitiva)
  • Attenzione selettiva e sostenuta
  • Memoria di lavoro
  • Capacità di problem solving



2. Sviluppo motorio nell’età evolutiva


2.1 Fasi del controllo motorio


Secondo le teorie dello sviluppo motorio (Gesell, 1940; Gallahue, 2012), il bambino acquisisce abilità motorie seguendo sequenze prevedibili:
  1. Motricità globale: camminare, correre, saltare
  1. Motricità fine: manipolazione oggetti, coordinazione occhio-mano
  1. Coordinazione complessa: giochi sportivi e attività strutturate


2.2 Relazione tra motricità e cervello

L’attività motoria stimola strutture cerebrali fondamentali:
  • Cervelletto: coordinazione e apprendimento motorio
  • Lobo frontale: funzioni esecutive e controllo cognitivo
  • Ippocampo: memoria e apprendimento spaziale



3. Attività motorie e funzioni cognitive

Studi recenti dimostrano che attività fisica regolare migliora:
  • Memoria di lavoro: esercizi motori complessi potenziano la capacità di mantenere informazioni temporanee
  • Attenzione: giochi motori con regole facilitano la selezione degli stimoli rilevanti
  • Flessibilità cognitiva: attività che richiedono cambiamenti di strategia aumentano l’adattabilità



3.1 Esempi pratici

  • Percorsi motori con ostacoli cognitivi: richiedono pianificazione e decisione rapida
  • Giochi di squadra strutturati: favoriscono problem solving, cooperazione e comunicazione
  • Attività di coordinazione fine: migliorano controllo motorio e concentrazione



4. Approccio metodologico


4.1 Metodo integrato

Combinare esercizi motori con stimoli cognitivi permette di massimizzare lo sviluppo globale.
  • Esercizi sequenziali: imparare una sequenza motoria con incremento di complessità
  • Esercizi dual-task: compiti motori associati a compiti cognitivi
  • Giochi simbolici e creativi: stimolano immaginazione e pianificazione



4.2 Personalizzazione

L’attività motoria deve essere modulata in base all’età, alla maturazione neuromotoria e agli interessi del bambino per mantenere motivazione e adesione.



5. Evidenze neuroscientifiche

  • Plasticità sinaptica: l’attività motoria aumenta la densità sinaptica nelle aree prefrontali
  • Neurotrasmettitori: incremento di dopamina e BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor) che migliorano apprendimento e memoria
  • Connettività cerebrale: esercizi complessi favoriscono integrazione tra lobo frontale e aree sensomotorie



6. Implicazioni educative

  • Promuovere attività motorie quotidiane integrate con compiti cognitivi
  • Creare contesti ludico-didattici che stimolino autonomia e creatività
  • Sostenere lo sviluppo di abilità trasversali come collaborazione, resilienza e autoregolazione



7. Applicazioni pratiche


7.1 Scuola

  • Attività motoria integrata nella programmazione curricolare
  • Giochi di gruppo con regole complesse per stimolare attenzione e memoria



7.2 Sport giovanile

  • Allenamenti multidimensionali che combinano tecnica, tattica e strategia cognitiva
  • Valutazione periodica di competenze motorie e cognitive per personalizzare gli interventi



8. Limiti e prospettive future

Nonostante le evidenze a supporto della relazione motricità-cognizione, permangono sfide:
  • Standardizzazione dei protocolli di intervento
  • Monitoraggio oggettivo dei progressi cognitivi
  • Necessità di studi longitudinali per determinare effetti a lungo termine



9. Conclusioni

L’attività motoria nell’età evolutiva non è solo uno strumento per la salute fisica, ma un potente mezzo di stimolo cognitivo. La pianificazione di interventi motori integrati e multidimensionali consente di sviluppare competenze cognitive essenziali per la vita quotidiana e per l’apprendimento scolastico. Operatori, insegnanti e allenatori devono adottare approcci scientificamente fondati e personalizzati, valorizzando creatività, gioco e motivazione.


Stefano Lorusso

Bibliografia (indicativa)


  1. Gallahue, D. L., Ozmun, J. C., & Goodway, J. (2012). Understanding Motor Development: Infants, Children, Adolescents, Adults. McGraw-Hill.
  1. Diamond, A. (2013). Executive functions. Annual Review of Psychology, 64, 135–168.
  1. Best, J. R. (2010). Effects of physical activity on children’s executive function: Contributions of experimental research on aerobic exercise. Developmental Review, 30, 331–351.
  1. Tomporowski, P. D., & Pesce, C. (2019). Exercise, sports, and performance arts benefit executive function in children. Trends in Neuroscience and Education, 17, 38–49.
  1. Pesce, C. (2012). Shifting the focus from quantitative to qualitative exercise characteristics in exercise and cognition research. Journal of Sport and Exercise Psychology, 34, 766–786.





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