TECNICA E DIDATTICA
DEL BAGHER DI APPOGGIO
Nel percorso didattico di ogni giovane pallavolista, il bagher di appoggio “con divaricata sagittale”, rappresenta uno dei primi, “anche se non esclusivo” fondamentali da imparare, e uno dei più importanti da padroneggiare. Questo gesto tecnico, spesso sottovalutato, è in realtà imprescindibile per garantire una buona sensibilizzazione del piano di rimbalzo e un’azione dinamica degli arti inferiori, atta a costruire una fase di gioco ordinata e precisa.
Nel post di oggi, esploreremo cos’è il bagher di appoggio, a cosa serve, come si esegue correttamente e quali sono gli errori più comuni nei giovani atleti. Attraverso spiegazioni semplici, esercizi pratici e consigli per i giovani allenatori per offrire uno strumento ai tecnici che muovono i primi passi nel mondo della pallavolo, ma anche a chi vuole consolidare le basi.
Scopriamo insieme come un gesto all’apparenza semplice possa fare la differenza in campo!
Nel post di oggi, esploreremo cos’è il bagher di appoggio, a cosa serve, come si esegue correttamente e quali sono gli errori più comuni nei giovani atleti. Attraverso spiegazioni semplici, esercizi pratici e consigli per i giovani allenatori per offrire uno strumento ai tecnici che muovono i primi passi nel mondo della pallavolo, ma anche a chi vuole consolidare le basi.
Scopriamo insieme come un gesto all’apparenza semplice possa fare la differenza in campo!
Per approfondire ed analizzare al meglio questa tecnica, mi rifaccio a due termini, il primo“ Ubentrag” coniato da Sigmund Freud per definire il transfert “trasferire, spostare” e l’altro, che definisce la natura della parola Bagher “Bagger Escavatore”. Per sintetizzare, dopo una corretta valutazione della traiettoria, eseguo uno spostamento, piego le gambe eseguendo una fase eccentrica - concentrica del movimento, colpisco la palla e attraverso uno spostamento “transfert”con un’azione attiva della caviglia, indirizzo la palla nel punto rete, pronto per una successiva azione in copertura dell’attaccante, “concetto del prima - durante - dopo.
In precedenza ho fatto riferimento all’importanza di una buona sensibilizzazione del piano di rimbalzo formato dall’unione e supinazione degli avambracci.
La presa delle mani “solitamente quella forte afferra quella debole” dev’essere stabile e ricopre un ruolo fondamentale nell’accorpamento delle varie parti che caratterizzano questo gesto tecnico. A medio e alto livello, soprattutto nel settore maschile, non c’è un impostazione rigida nell’esecuzione del gesto è molto è lasciato proprio alla sensibilità degli arti superiori. Nella didattica di questo fondamentale, soprattutto nelle prime fasi di apprendimento, l’azione delle gambe ha un ruolo importante, proprio per creare un movimento coordinato con le braccia e un transfert di forza che permetta alla palla di raggiungere l’obiettivo in modo preciso.
Proprio la capacità di forza condiziona in modo significativo la corretta esecuzione del bagher in tutte le sue forme e in particolare a quello a cui faccio riferimento, il bagher di appoggio. Inoltre anche la mobilità e la propriocettività delle caviglie riveste un ruolo significativo. Successivamente ad un primo approccio analitico “ho piacere, soprattutto in una prima fase utilizzare un metodo prescrittivo cercando di evitare la libera esplorazione del gesto che, a mio avviso favorisce uno scorretto adattamento. Preferisco che i giovani atleti si concentrino sulla meccanica corretta della tecnica”, segue tutta una serie di esercizi in forma sintetica dal semplice al complesso ponendo attenzione sulla continuità delle azioni “appoggio, copertura, alzata, e palleggio nel campo avversario. In questa fase saranno importanti i Timing di esecuzione nella cronologia dell’azione. I primi esercizi saranno orientati sulla stabilità e sensibilizzazione del piano di rimbalzo con la palla e successivamente ci saranno tutta una serie di esercizi “soprattutto per la forza degli arti inferiori”. La ripetizione, non esageratamente standardizzata “come dicono gli studiosi ripetere senza ripetere”, a mio avviso è un metodo privilegiato per l’apprendimento dei fondamentali individuali. Gli esercizi privilegiati per l’allenamento della forza degli arti inferiori sono lo squot, gli affondi frontali e laterali. Per quanto concerne gli esercizi per la mobilità della caviglia si possono utilizzare tavolette propriocettive inclinate e tutta una serie di andature.
VIDEO DIDATTICO
In conclusione, mi rifaccio alle parole del Professor Mencarelli
Nella pallavolo moderna l’importanza della tecnica, sia nel processo formativo del giocatore che nel modello prestativo di elevato livello di qualificazione, si è rivelata ancora più importante che in passato. Infatti, le nuove dinamiche del punteggio indicano come l’incidenza dell’errore in gara, aspetto correlato con il volume del lavoro tecnico nel sistema di allenamento, sia significativamente più determinante soprattutto in forma situazionale, ossia se compiuto in momenti particolari del set, piuttosto che nel suo valore assoluto. La conseguenza metodologica è un sistema di allenamento che differenzia ancor più il momento formativo dal momento di sviluppo delle capacità di prestazione complessa di gioco; ovvero, il momento dedicato alla costruzione del singolo giocatore rispetto al momento dedicato allo sviluppo della capacità di prestazione della squadra.
Stefano Lorusso
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