IL CONCETTO DI SPECIFICITÀ
NEL SISTEMA DI ALLENAMENTO
TECNICO-TATTICO
Marco Mencarelli
L’articolo è tratto dalla rivista Super Volley
L'argomento non è di semplice lettura perché affronta il tema complesso della motricità, del giovane giocatore che apprende il movimento nel rispetto di modalità esecutive suggerite dalla prassi dei migliori giocatori di pallavolo del panorama nazionale internazionale. La grande diffusione dell'uso di riprese video, come sussidio alla didattica delle tecniche, ha infatti permesso analisi approfondite di un significativo numero di modelli esecutivi che sono divenuti ottimi riferimenti metodologici per gli allenatori che si occupano dei giocatori più giovani comunque, nella fase di sviluppo e formazione. Tuttavia, il modello esecutivo di alto livello scaturisce dalla sintesi di diversi fattori: anni di perfezionamento delle abilità tecniche nelle situazioni di gioco, una significativa preparazione delle qualità neuro muscolari necessarie a ottimizzare le performance esecutive, l'esperienza e la conoscenza degli avversari di turno e il sussidio della match analisys nella gestione delle scelte tattiche che il giocatore esperto attua nel gioco. I suddetti fattori sono tutti elementi che difficilmente coesistono nella motricità del giovane giocatore di pallavolo il cui apprendi-mento funzionale, di conseguenza, deve essere costruito alla luce delle considerazioni che saranno oggetto della presente trattazione.
In questo momento storico, nell'ambito tecnico della pallavolo italiana, si discute molto su un aspetto affascinante della metodologia dell'allenamento: il concetto di specificità nel sistema di allenamento tecnico-tattico di alto livello e le ricadute sulla progettazione e sulla conseguente attuazione dei protocolli di allena-mento. La controversia metodologica è incentrata su due contenuti ben precisi: Innanzi tutto, sulle strategie didattiche con cui si insegna e si corregge la
tecnica individuale. In tal senso, d'interpretazione della tecnica è cambiata da una concezione che focalizzava solo l'azione specifica rispetto alla palla, o al movimento del giocatore avversario, ad una concezione riferita a tutta la sequenza motoria che prepara l'intervento e consegue ad esso; In secondo luogo, sulle modalità che orientano la scelta delle giuste esercitazioni sia per l'allenamento tecnico-tattico del giocatore che per il Suo allenamento fisico. Una discriminante fondamentale, per facilitare la comprensione della più funzionale linea metodologica da adottare, è rappresentata dal livello di padronanza motoria, ovvero il grado di padronanza delle tecniche nelle specifiche applicazioni richieste dal gioco: il grado di padronanza motoria del giocatore è, molto frequentemente, correlato al tempo di militanza nello specifico livello di competizione e nel relativo sistema di allenamento. Tale discriminante importante perché, sia la padronanza motoria specifica che il grado di esperienza del giocatore, sono fattori altamente correlati alla "STABILITÀ DEI PRINCIPALI PARAMETRI ESECUTIVT' di ogni gesto sportivo fina-lizzato (secondo la più moderna concezione della tecnica, il concetto di gesto sportivo finalizzato si identifica in una sequenza motoria nella quale sono implicate: la fase preparatoria dell’intervento sulla palla, o sul giocatore avversario; la fase vera e propria. di intervento; la fase di collegamento con l’eventuale sviluppo dell'azione successiva): tale regola è determinante soprattutto in uno sport di Situazione come, di fatto, viene classificata la pallavolo dal punto di vista strutturale. I parametri che determinano la qualità esecutiva di una sequenza tecnica sono: il numero di propulsioni, parametro che definisce la serie di movimenti segmentari che compongono la sequenza; la reattività multilaterale istintiva nell'approccio alla reazione motoria che avvia la sequenza, in risposta ad uno stimolo percettivo; l'ampiezza dei movimenti segmentari che compongono la sequenza, che resta così adeguata e funzionale anche in situazione di improvvisa accelerazione; lo sfruttamento della rigidità funzionale del piede nelle dinamiche a carico degli arti inferiori e e la rapidità di movimento, soprattutto rotatorio, del complesso articolare della spalla, nei movimenti per colpire la palla. I suddetti parametri esecutivi sono tendenzialmente molto instabili se la motricità del giovane è poco allenata mentre risultano molto Stabili in giocatori esperti, in particolare, in giocatori cosiddetti “di equilibrio", frequentemente abili nella gestione di un numero elevato di tecniche. Inoltre, ogni azione pallavolistica si inserisce in un cosiddetto tempo tecnico", ovvero nel lasso di tempo che intercorre tra l'effettiva lettura dell'azione in corso e il completamento della sequenza tecnica richiesta: il suddetto lasso di tempo caratteristico del livello di competizione e quando, nei livelli più alti, il ritmo del gioco è decisamente più elevato, esso si riduce. Con l'innalzarsi del livello di competizione, inserire una sequenza motoria complessa in un determinato tempo tecnico presuppone la definizione precisa dei movimenti segmentari che compongono la sequenza stessa (ad esempio, nell'azione di cambio palla, in particolare nel collegamento tra la ricezione e il successivo attacco del giocatore che ha ricevuto, necessita la definizione del numero di appoggi che effettivamente il giocatore esegue per rendere rapida ed efficace la giocata tattica); il
numero esatto di propulsioni con cui i migliori giocatori interpretano l'adattamento situazionale della data sequenza e con cui gestiscono lo spazio di azione; le modalità di approccio all'esecuzione della sequenza, soprattutto quando essa può essere determinata in tutte le possibili direzioni dello spazio di gioco. Il numero di movimenti segmentari che compongono una sequenza tecnica, il fatto che essa debba essere eseguita entro un determinato tempo e l'esigenza del giocatore di gestire, alle suddette condizioni, un determinato spazio d'azione, sono elementi che rendono l’ottimale equilibrio tra accelerazione ampiezza del movimento un obiettivo didattico determinante. Fino a che tale abilità motoria non è consolidata nel giovane giocatore, egli necessita di un volume importante di ripetizioni motorie relativamente standardizzate, ovvero con un minimo grado di imprevedibilità delle condizioni esecutive: se l'elemento ampiezza del gesto è controllato dal punto di vista esecutivo, la stimolazione adattativa che induce l'imprevedibilità situazionale del gioco diventa un fondamentale mezzo per lo sviluppo delle abilità tecniche del giocatore. In sintesi, l'ampiezza del movimento segmentario di una sequenza tecnica applicata alle situazioni di gioco, perciò finalizzata al successo di un'azione tattica, dipende direttamente dalle capacità propulsive del giocatore: tuttavia, la velocizzazione improvvisa del movimento complesso determina una naturale tendenza a ridurre le ampiezze dei movimenti segmentari, tendenza che aumenta in modo esponenziale con livelli di esperienza motoria specifica inferiori (ad esempio con giocatori giovani o con livelli di padronanza tecnica relativamente bassi). Ciò significa che:
In questo momento storico, nell'ambito tecnico della pallavolo italiana, si discute molto su un aspetto affascinante della metodologia dell'allenamento: il concetto di specificità nel sistema di allenamento tecnico-tattico di alto livello e le ricadute sulla progettazione e sulla conseguente attuazione dei protocolli di allena-mento. La controversia metodologica è incentrata su due contenuti ben precisi: Innanzi tutto, sulle strategie didattiche con cui si insegna e si corregge la
tecnica individuale. In tal senso, d'interpretazione della tecnica è cambiata da una concezione che focalizzava solo l'azione specifica rispetto alla palla, o al movimento del giocatore avversario, ad una concezione riferita a tutta la sequenza motoria che prepara l'intervento e consegue ad esso; In secondo luogo, sulle modalità che orientano la scelta delle giuste esercitazioni sia per l'allenamento tecnico-tattico del giocatore che per il Suo allenamento fisico. Una discriminante fondamentale, per facilitare la comprensione della più funzionale linea metodologica da adottare, è rappresentata dal livello di padronanza motoria, ovvero il grado di padronanza delle tecniche nelle specifiche applicazioni richieste dal gioco: il grado di padronanza motoria del giocatore è, molto frequentemente, correlato al tempo di militanza nello specifico livello di competizione e nel relativo sistema di allenamento. Tale discriminante importante perché, sia la padronanza motoria specifica che il grado di esperienza del giocatore, sono fattori altamente correlati alla "STABILITÀ DEI PRINCIPALI PARAMETRI ESECUTIVT' di ogni gesto sportivo fina-lizzato (secondo la più moderna concezione della tecnica, il concetto di gesto sportivo finalizzato si identifica in una sequenza motoria nella quale sono implicate: la fase preparatoria dell’intervento sulla palla, o sul giocatore avversario; la fase vera e propria. di intervento; la fase di collegamento con l’eventuale sviluppo dell'azione successiva): tale regola è determinante soprattutto in uno sport di Situazione come, di fatto, viene classificata la pallavolo dal punto di vista strutturale. I parametri che determinano la qualità esecutiva di una sequenza tecnica sono: il numero di propulsioni, parametro che definisce la serie di movimenti segmentari che compongono la sequenza; la reattività multilaterale istintiva nell'approccio alla reazione motoria che avvia la sequenza, in risposta ad uno stimolo percettivo; l'ampiezza dei movimenti segmentari che compongono la sequenza, che resta così adeguata e funzionale anche in situazione di improvvisa accelerazione; lo sfruttamento della rigidità funzionale del piede nelle dinamiche a carico degli arti inferiori e e la rapidità di movimento, soprattutto rotatorio, del complesso articolare della spalla, nei movimenti per colpire la palla. I suddetti parametri esecutivi sono tendenzialmente molto instabili se la motricità del giovane è poco allenata mentre risultano molto Stabili in giocatori esperti, in particolare, in giocatori cosiddetti “di equilibrio", frequentemente abili nella gestione di un numero elevato di tecniche. Inoltre, ogni azione pallavolistica si inserisce in un cosiddetto tempo tecnico", ovvero nel lasso di tempo che intercorre tra l'effettiva lettura dell'azione in corso e il completamento della sequenza tecnica richiesta: il suddetto lasso di tempo caratteristico del livello di competizione e quando, nei livelli più alti, il ritmo del gioco è decisamente più elevato, esso si riduce. Con l'innalzarsi del livello di competizione, inserire una sequenza motoria complessa in un determinato tempo tecnico presuppone la definizione precisa dei movimenti segmentari che compongono la sequenza stessa (ad esempio, nell'azione di cambio palla, in particolare nel collegamento tra la ricezione e il successivo attacco del giocatore che ha ricevuto, necessita la definizione del numero di appoggi che effettivamente il giocatore esegue per rendere rapida ed efficace la giocata tattica); il
numero esatto di propulsioni con cui i migliori giocatori interpretano l'adattamento situazionale della data sequenza e con cui gestiscono lo spazio di azione; le modalità di approccio all'esecuzione della sequenza, soprattutto quando essa può essere determinata in tutte le possibili direzioni dello spazio di gioco. Il numero di movimenti segmentari che compongono una sequenza tecnica, il fatto che essa debba essere eseguita entro un determinato tempo e l'esigenza del giocatore di gestire, alle suddette condizioni, un determinato spazio d'azione, sono elementi che rendono l’ottimale equilibrio tra accelerazione ampiezza del movimento un obiettivo didattico determinante. Fino a che tale abilità motoria non è consolidata nel giovane giocatore, egli necessita di un volume importante di ripetizioni motorie relativamente standardizzate, ovvero con un minimo grado di imprevedibilità delle condizioni esecutive: se l'elemento ampiezza del gesto è controllato dal punto di vista esecutivo, la stimolazione adattativa che induce l'imprevedibilità situazionale del gioco diventa un fondamentale mezzo per lo sviluppo delle abilità tecniche del giocatore. In sintesi, l'ampiezza del movimento segmentario di una sequenza tecnica applicata alle situazioni di gioco, perciò finalizzata al successo di un'azione tattica, dipende direttamente dalle capacità propulsive del giocatore: tuttavia, la velocizzazione improvvisa del movimento complesso determina una naturale tendenza a ridurre le ampiezze dei movimenti segmentari, tendenza che aumenta in modo esponenziale con livelli di esperienza motoria specifica inferiori (ad esempio con giocatori giovani o con livelli di padronanza tecnica relativamente bassi). Ciò significa che:
• Le sequenze motorie sono specifiche e perciò vanno costruite nell'assoluto rispetto delle richieste dell'azione di gioco; il bagaglio tecnico del giocatore si costituisce attraverso l'insegnamento di molte differenziazioni esecutive (sequenze motorie adattate alle richieste situazionali) delle varie tecniche (modalità con cui gestirei i tocchi di palla o i movimenti nello spazio di gioco);
• La velocizzazione delle sequenze motorie richiede un presupposto di forza (nel caso specifico della palla- volo di un indice di forza espressa per chilogrammo di peso corporeo che, in letteratura si trova sintetizzata nella definizione di forza relativa); ovvia- mente il grado di padronanza esecutiva della sequenza motoria contribuisce notevolmente alla qualità esecutiva, ma la gestione adeguata dello spazio d'azione è garantita dall'ottimale azione propulsiva che salvaguarda le ampiezze dei singoli movimenti segmentari della sequenza; La didattica e la correzione che agisce sui parametri strutturali del gesto motorio (ampiezza, lateralità, differenziazione sia in termini di orientamento spaziale che in termini di ritmo esecutivo, ovvero gestione delle esigenze di accelerazione O decelerazione) richiede frequentemente anche proposte analitiche, anche decontestualizzate dalla specifica dinamica del gioco, utili per percepire l'esecuzione corretta, l'adattamento delle spinte, il significato di un anticipo # altri meccanismi adattativi che rendono funzionale ed efficace il gesto sportivo eseguito. Tuttavia, in questo caso, l'esecuzione decontestualizzata dal gioco non deve essere mai un mezzo di valutazione del processo di apprendimento del gesto tecnico.
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