venerdì 1 settembre 2017

ORGANIZZAZIONE LEZIONI MINIVOLLEY


Di seguito, inserisco una proposta
la gestione della lezione base per il minivolley.

Prima di iniziare a dare alcune indicazioni tecniche e organizzative, faccio una riflessione su cosa secondo me è importante tenere presente.

  1. La diversità di età dei partecipanti.
  2. Le diverse abilità.
  3. La multilateralità e specificità dell'attività proposta.

Obiettivi: soprattutto per i bambini fino alla terza elementare, L'attività di minivolley non deve essere vissuta come un allenamento, ma come un momento dove imparare, divertirsi e soprattutto giocare. Sarà il gioco in tutte le sue forme e proposte il mezzo per poter raggiungere gli obiettivi, motori, tecnici, Sportivi.

Il gioco della pallavolo, è uno sport definito “open skill” dove sia le capacità coordinative specifiche per il gioco sia quelle condizionali assumono un ruolo fondamentale per l'acquisizione delle abilità motorie (tecniche di gioco).
Nell'organizzazione dei giochi, esercizi e tecniche di gioco si farà riferimento allo schema sottostante.





LA LEZIONE

1 Accoglienza e numero di presenze.
2 Gioco di riscaldamento. 
3 Esercizi singoli - a coppie a gruppi per l'apprendimento delle capacità coordinative e condizionali
4 Esercizi per l'allenamento delle tecniche di base utili per il gioco.
5 Giochi a punti uno contro uno fino al gioco tre contro tre con spazi di campo variabili e definiti

6 Recupero con piccoli esercizi di respirazione e allungaento

 




  1. ACCOGLIENZA E NUMERO DI PRESENZE

Questa fase non dovrà essere troppo lunga e soprattutto ben organizzata.
Sei bambini saranno molto numerosi, bisognerà prevedere di prendere le presenze divisi per fasce di età. Ad esempio se in palestra ci sono tre istruttori bisognerà a strutturare tre gruppi, in modo da velocizzare il più possibile questo momento.



2.  GIOCO DI RISCALDAMENTO

Il gioco di riscaldamento, nella sua progettazione, dovrà prevedere gli elementi presenti all'interno dello schema, ad esempio schemi motori di base, capacità coordinative, capacità condizionali. Il gioco dovrà essere coinvolgente e divertente. Bisognerà assolutamente evitare file troppo lunghe nei giochi a staffetta, “I bambini troppo fermi si annoiano”. I giochi di riscaldamento potranno essere uno o due. Sarà nostro compito costruire uno schedario di giochi secondo gli obiettivi da poter utilizzare durante le lezioni. Di seguito faccio un esempio e sulla struttura di un gioco che per i bambini è molto coinvolgente e nello stesso tempo allenante.









GIOCO MARE - MONTAGNA - CITTÀ

Obiettivi:

Schemi motori di base (correre-arrampicarsi-strisciare)

Differenze spaziali (sopra-sotto-dentro-fuori)

Capacità senso percettive (acustiche-visive)

Capacità condizionali (resistenza-rapidità)

I bambini sono sparsi all'interno della palestra, al via dell'istruttore cominciano a correre lentamente utilizzando tutto lo spazio a disposizione. Quando l'insegnante dirà mare, i bambini velocemente dovranno andare in posizione prona sul pavimento, l’ultimo arrivato farà una penitenza (saltelli, addominali, ecc..)
Quando dirà montagna i bambini dovranno velocemente porsi in un punto sollevato rispetto al pavimento e, quando dirà città dovranno entrare all'interno di un grande cerchio al centro della palestra.

Con questa tecnica si possono realizzare tutta una serie di giochi originali e coinvolgenti per le diverse lezioni.


3. Esercizi singoli-a ccoppie-a gruppi per l'acquisizione delle capacità coordinative e condizionali

Come precedentemente espresso, dovremmo prevedere per quanto riguarda l'acquisizione delle capacità coordinative e condizionali sia l'aspetto generale delle capacità sia l'aspetto specifico per il gioco della pallavolo.
La pallavolo è uno sport di rimbalzo dove la palla non può essere fermata, ad esempio il lanciare e afferrare è uno schema motorio di base generale e non specifico per il gioco. 
In questa fase io preferirei focalizzare l'attenzione sulle capacità specifiche, mentre quelle generali le inserirei all'interno dei giochi di riscaldamento.

1. Esercizi propriocettivi e per l'equilibrio in tutte le sue forme

2.   Esercizi per la valutazione spazio-temporale (evitiamo, senza estremizzare,di far fermare la palla, meglio farla rimbalzare )

3. Esercizi di ritmizzazione e accoppiamento dei movimenti.

4. Esercizi con stimolazioni visive e cambi rapidi di direzione

5. Esercizi di coordinazione oculo-manuale

6. Esercizi a carico naturale per la forza (staffette con andatura in quadrupedia, lancio di una palla un po' più pesante, ecc…)


4. Esercizi per l'allenamento delle tecniche di base utili per il gioco

In questa fase dovremmo organizzare una serie di esercizi in fase analitica e sintetica, con riferimento ai modelli di prestazione tecnica definiti, per il palleggio e il bagher, dove privilegeremo il piano di rimbalzo.


5. Giochi a punti uno contro uno fino al gioco tre contro tre con spazi di campo variabili e definiti

In questa fase utilizzeremo il gioco variando il numero dei giocatori e le dimensioni dei campi, ad esempio, 1 X 1 - 2 X 2 (frontale o con palleggio angolare)
3 X 3.


6.   Recupero con piccoli esercizi di respirazione e allungamento

Questa fase è molto importante per dare ai bambini la possibilità di recuperare sia a livello fisico sia “Mentale”. Bisogna evitare che i bambini escano troppo agitati o iper-accaldati. Possiamo utilizzare esercizi di controllo della respirazione, piccoli esercizi di allungamento e mobilizzazione della colonna.

Ricordo, soprattutto ai presidenti e dirigenti delle società sportive che l'istruttore di minivolley deve essere professionalmente preparato e avere un'attitudine per “lavorare” con i bambini. Evitiamo personaggi improvvisati, ex atleti non qualificati o peggio ancora, volontari senza alcuna nozione per l'attività.

Spero di essere stato utile per migliorare il lavoro in palestra con i bambini. Sono a disposizione per consulenze e consigli. Auguro a tutti una buona stagione.



Stefano Lorusso.

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