venerdì 10 aprile 2015

PASSAGGIO DAL MINIVOLLEY ALL’UNDER 12





Il lavoro realizzato in questo video é dedicato particolarmente agli allenatori del settore giovanile, femminile ponendo come obiettivo principale, l'allenamento per la motricitá e l'esecuzione dei fondamentali individuali . All'interno, oltre ad una descrizione sulla tecnica specifica, troverete spunti di riflessione per creare percorsi didattici su base scientifica che potrete utilizzare sia per l'allenamento degli schemi motori di base, le capacità condizionali e coordinative, sia per l'apprendimento dei fondamentali individuali. Inoltre ci sono una serie di lezioni con esercizi a carattere analitico, sintetico e globale.
Osservando le migliori scuole di pallavolo giovanile e ponendole fra le prime nazionali al mondo, Giappone, Brasile, Cina, Russia, l'Italia non può fare altro che migliorare, imparando da queste, il loro livello di gioco e la preparazione fisica e tecnica, aspetti che si influenzano reciprocamente, creando un binomio indivisibile.
Nella pallavolo femminile giovanile Italiana, "tranne pochissime realtà", si evidenzia un decadimento tecnico che sta influenzando nell'ultimo periodo anche la pallavolo maschile. Gli allenatori sono, a mio avviso sempre più alla spasmodica ricerca del raggiungimento assoluto di risultati sportivi che danno prestigio nell'immediato, ma purtroppo, realizzano delle performance finali non apprezzabili nel tempo, soprattutto a livello internazionale. La tendenza generale è di proporre alle giovani atlete troppo superficialmente modelli tecnici non appropriati, utilizzando metodologie di allenamento derivanti da sistemi empirici e poco scientifici.
Nel settore giovanile bisogna aumentare la percentuale, di lavoro da dedicare all'allenamento per la motricitá generale e specifica sia a livello coordinativo sia condizionale con particolare riferimento alla capacità di forza. Per l'allenamento tecnico è importante dedicare un'alta percentuale di  tempo agli esercizi analitici e sintetici, dando meno spazio alle esercitazioni a carattere globale. Le giovani atlete  devono aumentare il loro livello tecnico, obiettivo raggiungibile con l’aumento del numero delle ripetizioni di ogni gesto atletico e tecnico. Le abilità motorie sono azioni intere o parti di esse che si automatizzano con un elevato numero di ripetizioni. Sarà importante, nel tempo creare un giusto transfert tra la corretta esecuzione tecnica analitica e la realtà che si realizza durante la gara. La catena didattica dovrà favorire un feedback tra l'analitico e il gioco.
È noto che l'età in cui le bambine iniziano un'attività agonistica si è notevolmente abbassata. Con  "attività agonistica" intendo un impegno di quattro giorni alla settimana, tre  allenamenti  e una  partita  per un totale di 6 - 8 ore complessive. L'attività di minivolley e promozione sportiva è frequentata perlopiù da una fascia di età compresa tra gli 8 - 9 anni, con un'alta percentuale di bambine tra i 6 - 7 anni per un impegno di circa 2/3 ore alla settimana.Questa "precocità" crea delle problematiche nella programmazione e attuazione di protocolli tecnici e motori specifici per l'età Mcon il rischio di proporre catene didattiche e modelli adattati e non appropriati. L'allenamento sportivo deve avvalersi di sistemi su base scientifica rispettando le tappe di sviluppo psicomotorio proprie di ogni etá. La pallavolo, per la sua specificitá è un gioco sportivo che richiede abilitá coordinative fini e capacità condizionali, con particolare riferimento alla forza, elevate. 
La caratteristica che differenzia questo sport di squadra da altri, è che la palla non può essere fermata. La pallavolo, infatti è definita "sport di rimbalzo". Il fondamentale di bagher è senza dubbio quello che presenta più difficoltà nell'allenamento sia per gli allenatori sia per l'apprendimento delle giovani atlete. Questo lavoro ha l'obiettivo di fornire dei percorsi didattici divisi per lezioni "temi" con varie esercitazioni pratiche La pallavolo, per la sua specificitá è un gioco sportivo che richiede abilitá 

coordinative fini e capacità condizionali, con particolare riferimento alla forza, elevate. La 

caratteristica che differenzia questo sport di squadra da altri, è che la palla non può essere fermata. La pallavolo, infatti è definita "sport di rimbalzo". Il fondamentale di bagher è senza dubbio quello che presenta più difficoltà nell'allenamento sia per gli allenatori sia per l'apprendimento delle giovani atlete. Questo lavoro ha l'obiettivo di fornire dei percorsi didattici divisi per lezioni "temi" con varie esercitazioni pratiche. 



1 LEZIONE

RISCALDAMENTO E MOTRICITÁ.

In questo video potete vedere alcuni esercizi in catena didattica per la fase di riscaldamento e l'attività motoria sia generale sia specifica. Il video è stato realizzato con un gruppo di bambine di 9 anni.  A quest'età non è semplice coniugare l'attività formativa specifica per lo sport in oggetto e l'aspetto ludico. Sarà  la capacità motivazionale e l'organizzazione da parte dell'allenatore, "insegnante" che farà la differenza nella qualità del risultato. Come ho detto precedentemente l'impegno è di tre allenamenti alla settimana di due ore, più la partita di under 12 e i vari circuiti di MINIVOLLEY.. Vi assicuro che non è semplice dopo due ore di allenamento dire alle piccole atlete che l'attività è finita.
Ci vuole molto impegno da parte mia e della mia collega a trasferirle "a volte di peso" dalla palestra allo spogliatoio. Come sappiamo bene noi allenatori purtroppo il tempo è tiranno!
Solitamente durante la fase di riscaldamento, organizzo un gioco dove, oltre all'innalzamento della temperatura corporea sono sollecitati I principali schemi motori di base (correre, lanciare, afferrare, colpire, strisciare) creando all'interno del gioco differenziazioni spaziali (sopra, sotto, dentro, fuori). Il gioco avrà anche la funzione di "scaricare" la tensione accumulata durante le tante ore passate a scuola. 

Primo gioco: fulmine con lo scudo.

Materiale: due coppie di palloni morbidi con colore diverso.
Obiettivi: schemi motori di base, correre, lanciare, afferrare, colpire, strisciare.

Due bambine, con due palloni "ad esempio rossi", dovranno colpire le compagne che si sposteranno all'interno di tutta la superficie di gioco correndo. Altre due bambine avranno due palloni "ad esempio gialli", che avranno la funzione di scudo, e dovranno passarla alle altre compagne che stanno per essere colpite. Chi viene colpito dovrà fermarsi sul posto con le gambe divaricate. Per essere liberate una bambina dovrà passare sotto le gambe della stessa strisciando.

Secondo gioco: mare, montagna, città.

Materiale: spalliere, panche, materassi. 
Obiettivi: S.M.B, correre, saltare. Differenze spaziali dentro, fuori, sopra, sotto. Riscaldamento addominali

Le bambine corrono sparse all'interno della palestra, quando l'insegnante darà "il comando" mare, le bambine dovranno posizionarsi prone a terra, l'ultima arrivata farà 10 addominali, quando l'insegnante dirà montagna le bambine dovranno salire su un punto rialzato rispetto al pavimento, l'ultima arrivata farà 10 addominali. Quando l'insegnante dirà città le bambine si posizioneranno all'interno del cerchio posto al centro della palestra, l'ultima arrivata farà 10 addominali. Quando l'insegnante dirà attenti al lupo lei/lui o una bambina nominata dovrà correre e toccare più bambine possibili, chi sarà presa farà 10 addominali.
Con questo sistema, partendo dagli obiettivi si possono creare numerosi giochi di riscaldamento.

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