Il "bagher" è l'elemento dominante nella tecnica di ricezione. In questo elaborato daremo spazio all'allenamento della tecnica di bagher in tutte le sue forme, tralasciando quella per il palleggio. Il bagher è principalmente utilizzato come primo tocco e fondamentalmente ha tre scopi
1 L’appoggio su traiettoria facile con palla libera o free ball
2 Ricezione del servizio avversario
3 Difesa
Per quanto riguarda il bagher d’appoggio “con divaricata delle gambe sul piano sagittale”, penso sia una tecnica, soprattutto nella fase sensibile dell’apprendimento, da inserire in un secondo momento, dando più risalto al gesto eseguito con divaricata frontale. Questo perché ho potuto,verificare che l’imprinting con divaricata sagittale a un transfert negativo sulla ricezione, creando instabilità nell’esecuzione in ricezione della battuta avversaria. Molte traiettorie posso essere eseguite con appoggio in palleggio.
Secondo quanto espresso si comprende l'importanza di aumentare il volume di lavoro da dedicare all'allenamento del bagher, in tutte le sue forme ma soprattutto per la ricezione. Ricordo che senza un buon primo tocco non possiamo impostare correttamente le nostre azioni e quindi condizioniamo tutta la cronologia del gioco, dunque, l'azione successiva dovrà adattarsi alle precedenti carenze. A livello giovanile questa abilità motoria, in percentuale di ore di dovrà ricoprire un ruolo dominante da dedicate all’allenamento. La ricezione, come fondamentale di squadra condiziona in modo determinante il risultato di una gara, quindi migliore è la qualità del gesto tecnico individuale, maggiore sarà la percentuale di ricezioni positive. Nella programmazione degli allenamenti settimanali gli esercizi per la ricezione associata al servizio, soprattutto in forma sintetica,. dovranno prevedere un'alta percentuale in ore di lavoro.
Per migliorare la tecnica di ricezione, favorendone la precisione e aumentando l'economia del gesto, l'allenatore dovrà inserire nel suo piano di allenamento settimanale gli esercizi di mobilità articolare, perchè il suo carente sviluppo è un fattore limitante per l'apprendimento, il miglioramento e l'economia del gesto tecnico, poichè una scarsa escursione articolare aumenta il dispendio energetico e facilita l'affaticamento. La mobilità articolare è la capacità di compiere gesti con la massima escursione articolare possibile. I fattori che la facilitano oppure la limitano sono di natura anatomica e neurofisiologica regolativa. Anatomicamente sono importanti il tipo e la forma delle superfici articolari, le capacità di estensibilità dei tendini e dei muscoli ed è anche importante sotto il profilo psicomotorio imparare a rilassare la muscolatura. L'allenamento della mobilità articolare ha inoltre come obiettivo quello di mantenere dei rapporti armonici con la forza muscolare. In genere atleti che hanno un livello di forza elevato, possiedono una limitata capacità8 di mobilità, viceversa, atleti molto flessibili hanno meno forza. Normalmente il livello di mobilità è molto elevato nei giovanissimi e tende, con il passare degli anni, a limitarne i gradi di escursione. A parità di allenamento il calo di rendimento è maggiore nei maschi. Per questo motivo non bisogna mai trascurarla o abbandonarla, bastano anche solo 10/15 minuti per tre volte la settimana per conquistare e conservare un buon stato di funzionalità motoria. Nella meccanica del gesto tecnico con riferimento al Bagher di ricezione si evidenzia l'importanza di una buona mobilità articolare sia a livello della caviglia "articolazione Tibio -Tarsica, sia a livello Femoro. - Tibiale e Coxo - Femorale. Per il pallavolista le principali articolazioni da sollecitare sono: -
- Articolazione Tibio-Tarsica (articolazione della caviglia)
- Articolazione del Ginocchio
- Articolazione Coxo-Femorale (articolazione dell'anca)
- Articolazioni della Colonna Vertebrale.
- Articolazione scapolo-omerale
E' importante durante gli esercizi di mobilità articolare che l'atleta abbia effettuato un buon riscaldamento e che sia psicologicamente predisposto a rilassarsi, in presenza di rigidità muscolare provocata da affaticamento muscolare o da eccessive situazioni emotive è meglio fare esercizi a bassa intensità. Dopo un bagno caldo di 10 minuti la nostra capacità di mobilità articolare migliora mentre si riduce al mattino appeni svegli, a basse temperature oppure dopo un allenamento molto intenso. Una buona mobilità articolare è essenziale per migliorare le prestazioni in qualsiasi prestazione atletica.
Hanno particolare importanza gli esercizi per la mobilità della caviglia e quelli dell’anca
- Flessione plantare del piede (spinta verso il basso della punta del piede)
- Flessione dorsale del piede (tirare la punta del piede verso l'alto)
- Inversione e Eversione del piede (girare il piede all'interno ed all'esterno)
- Circonduzioni del piede Rotazione interna ed esterna del piede
- Estensione degli arti inferiori e del busto
- Flessione degli arti inferiori e del busto - Slanci (estensione + flessione)
- Abduzione (portare l'arto inferiore esternamente)
- Adduzione (portare l'arto inferiore internamente)
- Slanci (abduzione + adduzione) - Circonduzioni degli arti inferiori,
del bacino e del busto
L'IMPORTANZA DELLE ABILITÀ MOTORIE NELL'ALLENAMENTO
DEL BAGHER DI RICEZIONE
Con il termine "abilità motorie", TECNICHE si definiscono tutte quelle azioni che, attraverso la ripetizione del gesto, sono state apprese e consolidate e che ricorrono in modo automatizzato, cioè si realizzano senza l'intervento consapevole dell'attenzione. Le abilità motorie rappresentano dunque il risultato finale di un processo di apprendimento. Alcune caratteristiche delle attività motorie: Le abilità motorie si sviluppano a seguito delle esperienze effettuate e al progressivo affinamento della precisione e della coordinazione dei movimenti. Maggiore è il bagaglio di esperienze motorie vissute, maggiore sarà la capacità di costruirne delle nuove e più evolute. Esiste una stretta interdipendenza tra l'apprendimento delle abilità e lo sviluppo delle capacità coordinative. Lo sviluppo della motricità è particolarmente efficace in alcuni periodi del processo di crescita, in particolare una fase definita "sensibile" (5/6 anni - 11/12 anni) che è fondamentale per la coordinazione dei movimenti. L'apprendimento motorio si realizza tramite la ripetizione di movimenti in condizioni stereotipate (eseguire serie di 50 bagher contro il muro) o in condizioni di "plasticità" (sperimentare diverse modalità di bagher, in condizioni continuamente variate per tipo di palla, finalità del gesto, spazio, interazione con altri soggetti...). Quest'ultimo tipo di apprendimento consente una vasta gamma di utilizzi delle abilità acquisite e rappresenta la base indispensabile per successivi apprendimenti. Il processo di apprendimento motorio si realizza, come per l'apprendimento cognitivo, in relazione alla capacità di percezione, elaborazione e interpretazione degli stimoli, all'influenza dei fattori motivazionali, alle caratteristiche del feedback. Il mancato sviluppo delle abilità motorie e in particolare le capacità coordinative, nel periodo compreso tra i 6 e i 12 anni, è ritenuto una lacuna difficilmente colmabile in età successiva. L'educazione motoria deve quindi rappresentare un obiettivo della scuola primaria, ponendo al centro, la multilateralità delle esperienze motorie, nella consapevolezza che corpo e mente sono due aspetti inscindibili della persona e che, una crescita armonica si realizza solo attraverso lo sviluppo integrato e non dissociato delle due dimensioni. È importante proporre attività, individuali e di gruppo, che richiedono la partecipazione attiva dei bambini , in modo divertente, fornendo una mappa di abilità quanto più possibile ampia e diversificata per favorirne l'acquisizione ed il progressivo potenziamento.
Non mi dilungherò oltre nell’approfondire lo sviluppo delle capacità coordinative e condizionali, perché, tematiche già sviluppate nei precedenti post.
DAL BAGHER ALLA RICEZIONE
L’insegnamento di questa abilità motoria parte da un corretto posizionamento del piano di rimbalzo, che dovrà essere stabile, con una presa delle mani forte e anch’essa stabile. (f1)
Dopo la corretta valutazione della traiettoria, c’è un piegamento delle gambe “fase eccentrica”e una parziale distensione che avviene prima del contatto sulla palla “fase concentrica”. Dopo aver contattato la palla, l’azione delle gambe termina, con un movimento in spinta della caviglia “i talloni si staccano dal pavimento.(f2)
L’allenamento dovrà prevedere un percorso attraverso una struttura modulare per la costruzione corretta del gesto tecnico (f3)
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ESERCIZI SINTETICI PER LA RICEZIONE
Stefano Lorusso
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