domenica 13 novembre 2022


DAL BAGHER ALLA RICEZIONE 








Il lavoro tecnico realizzato in questo post, è dedicato particolarmente agli allenatori del settore giovanile femminile, ha come obiettivo, l'analisi e l'esecuzione del gesto tecnico di bagher, con riferimento alla ricezione. All'interno, oltre ad una minuziosa descrizione della tecnica, troverete spunti di riflessione per creare percorsi didattici su base scientifica che potrete utilizzare sia per l'allenamento della ricezione sia per l'apprendimento di altri fondamentali individuali e di squadra. Inoltre, ci sono illustrati cinque esercizi in forma sintetica, che definisco fondamentali per un corretto processo didattico. Fare un’esposizione è sempre esporsi, il discorso, anche se generale passa attraverso quello personale, del proprio vissuto, della propria ricerca e in definitiva alla costruzione di un proprio modello a cui fare riferimento. In circa trentasei anni di lavoro come allenatore ho potuto visionare sia durante gli allenamenti in palestra sia con l’ausilio di video, allenatori, soprattutto a livello giovanile di tutto il mondo che hanno costruito la storia attraverso risultati di prestigio Nazionali e internazionali. Nella pallavolo femminile giovanile Italiana di base, tranne qualche realtà si evidenzia un decadimento tecnico. Gli allenatori sono, a mio avviso sempre più alla spasmodica ricerca del raggiungimento assoluto di risultati sportivi che danno prestigio nell'immediato, ma purtroppo, realizzano delle performance finali non apprezzabili nel tempo. La tendenza generale è di proporre alle giovani atlete troppo superficialmente modelli tecnici non appropriati, utilizzando metodologie di allenamento derivanti da sistemi empirici e poco scientifici. Molti colleghi mi chiedono, quali sono gli elementi di base per poter migliorare questo fondamentale di gioco? “Domanda interessante!!” La mia risposta è che per migliorare bisogna lavorare tanto. Parlando, tempo fa con un allenatore con molti scudetti vinti al livello Nazionale mi ha risposto “quando gli altri si riposano noi ci alleniamo”. Penso sia stato molto chiaro. Anche se, in controtendenza con le filosofie moderne con riferimento alla metodologia di allenamento, penso che nel settore giovanile bisogna aumentare la percentuale, di lavoro da dedicare all'allenamento analitico, intensificando quello sintetico, evitando di pensare che gli esercizi a carattere globale possano risolvere “per magia” tutti i problemi. Le giovani atlete  devono aumentare il loro livello tecnico, obiettivo raggiungibile con l’aumento del numero delle ripetizioni di ogni gesto atletico e tecnico. Le abilità motorie sono azioni intere o parti di esse che si automatizzano con un elevato numero di ripetizioni. Sarà importante, nel tempo creare un giusto transfert tra la corretta esecuzione tecnica analitica e la realtà che si realizza durante la gara. La catena didattica dovrà favorire un feedback tra l'analitico e il gioco. È noto che l'età in cui le bambine iniziano un'attività agonistica si è notevolmente abbassata. Con "attività agonistica" intendo un impegno di quattro giorni alla settimana, tre  allenamenti  e una  partita  per un totale di 6 - 8 ore complessive. L'attività di minivolley e promozione sportiva è frequentata perlopiù da una fascia di età compresa tra gli 8 - 9 anni, con un'alta percentuale di bambine tra i 6 - 7 anni per un impegno di circa 2 ore alla settimana.. Questa "precocità" crea delle problematiche nella programmazione e attuazione di protocolli tecnici e motori specifici per l'età con il rischio di proporre catene didattiche e modelli adattati e non appropriati. L'allenamento sportivo deve avvalersi di sistemi su base scientifica rispettando le tappe di sviluppo psicomotorio proprie di ogni etá. La pallavolo, per la sua specificitá è un gioco sportivo che richiede abilitá coordinative fini e capacità condizionali, con particolare riferimento alla forza, elevate. La caratteristica che differenzia questo sport di squadra da altri, è che la palla non può essere fermata. La pallavolo, infatti è definita "sport di rimbalzo". Il fondamentale di bagher è senza dubbio quello che presenta più difficoltà nell'allenamento sia per gli allenatori sia per l'apprendimento delle giovani atlete. Questo lavoro ha come obiettivo l'allenamento della ricezione, ma come già espresso in precedenza potrà essere un utile mezzo di programmazione anche per altri fondamentali.

Il "bagher" è l'elemento dominante nella tecnica di ricezione. In questo elaborato daremo spazio all'allenamento della tecnica di bagher in tutte le sue forme, tralasciando quella per il palleggio. Il bagher è principalmente utilizzato come primo tocco e fondamentalmente ha tre scopi 
1 L’appoggio su traiettoria facile con palla libera o free ball 
2 Ricezione del servizio avversario
3 Difesa
Per quanto riguarda il bagher d’appoggio “con divaricata delle gambe sul piano sagittale”, penso sia una tecnica, soprattutto nella fase sensibile dell’apprendimento, da inserire in un secondo momento, dando più risalto al gesto eseguito con divaricata frontale. Questo perché ho potuto,verificare che l’imprinting con divaricata sagittale a un transfert negativo sulla ricezione, creando instabilità nell’esecuzione in ricezione della battuta avversaria. Molte traiettorie posso essere eseguite con appoggio in palleggio.
Secondo quanto espresso si comprende l'importanza di aumentare il volume di lavoro da dedicare all'allenamento del bagher, in tutte le sue forme ma soprattutto per la ricezione. Ricordo che senza un buon primo tocco non possiamo impostare correttamente le nostre azioni e quindi condizioniamo tutta la cronologia del gioco, dunque, l'azione successiva dovrà adattarsi alle precedenti carenze. A livello giovanile questa abilità motoria, in percentuale di ore di dovrà ricoprire un ruolo dominante da dedicate all’allenamento.  La ricezione, come fondamentale di squadra condiziona in modo determinante il risultato di una gara, quindi migliore è la qualità del gesto tecnico individuale, maggiore sarà la percentuale di ricezioni positive. Nella programmazione degli allenamenti settimanali gli esercizi per la ricezione associata al servizio, soprattutto in forma sintetica,. dovranno prevedere un'alta percentuale in ore di lavoro. 
Per migliorare la tecnica di ricezione, favorendone la precisione e aumentando l'economia del gesto, l'allenatore dovrà inserire nel suo piano di allenamento settimanale gli esercizi di mobilità articolare, perchè il suo carente sviluppo è un fattore limitante per l'apprendimento, il miglioramento e l'economia del gesto tecnico, poichè una scarsa escursione articolare aumenta il dispendio energetico e facilita l'affaticamento. La mobilità articolare è la capacità di compiere gesti con la massima escursione articolare possibile. I fattori che la facilitano oppure la limitano sono di natura anatomica e neurofisiologica regolativa. Anatomicamente sono importanti il tipo e la forma delle superfici articolari, le capacità di estensibilità dei tendini e dei muscoli ed è anche importante sotto il profilo psicomotorio imparare a rilassare la muscolatura. L'allenamento della mobilità articolare ha inoltre come obiettivo quello di mantenere dei rapporti armonici con la forza muscolare. In genere atleti che hanno un livello di forza elevato, possiedono una limitata capacità8 di mobilità, viceversa, atleti molto flessibili hanno meno forza. Normalmente il livello di mobilità è molto elevato nei giovanissimi e tende, con il passare degli anni, a limitarne i gradi di escursione. A parità di allenamento il calo di rendimento è maggiore nei maschi. Per questo motivo non bisogna mai trascurarla o abbandonarla, bastano anche solo 10/15 minuti per tre volte la settimana per conquistare e conservare un buon stato di funzionalità motoria.  Nella meccanica del gesto tecnico con riferimento al Bagher di ricezione si evidenzia l'importanza di una buona mobilità articolare sia a livello della caviglia "articolazione Tibio -Tarsica, sia a livello Femoro. - Tibiale e Coxo - Femorale. Per il pallavolista  le principali articolazioni da sollecitare sono: - 

- Articolazione Tibio-Tarsica (articolazione della caviglia) 

- Articolazione del Ginocchio 

- Articolazione Coxo-Femorale (articolazione dell'anca) 

- Articolazioni della Colonna Vertebrale. 

- Articolazione scapolo-omerale 

E' importante durante gli esercizi di mobilità articolare che l'atleta abbia effettuato un buon riscaldamento e che sia psicologicamente predisposto a rilassarsi, in presenza di rigidità muscolare provocata da affaticamento muscolare o da eccessive situazioni emotive è meglio fare esercizi a bassa intensità. Dopo un bagno caldo di 10 minuti la nostra capacità di mobilità articolare migliora mentre si riduce al mattino appeni svegli, a basse temperature oppure dopo un allenamento molto intenso. Una buona mobilità articolare è essenziale per migliorare le prestazioni in qualsiasi prestazione atletica. 
Hanno particolare importanza gli esercizi per la mobilità della caviglia e quelli dell’anca

- Flessione plantare del piede (spinta verso il basso della punta del piede) 

- Flessione dorsale del piede (tirare la punta del piede verso l'alto) 

- Inversione e Eversione del piede (girare il piede all'interno ed all'esterno) 

- Circonduzioni del piede Rotazione interna ed esterna del piede 



- Estensione degli arti inferiori e del busto 

- Flessione degli arti inferiori e del busto - Slanci (estensione + flessione) 

- Abduzione (portare l'arto inferiore esternamente)

- Adduzione (portare l'arto inferiore internamente) 

- Slanci (abduzione + adduzione) - Circonduzioni degli arti inferiori, 
  del bacino e del busto 

L'IMPORTANZA DELLE ABILITÀ MOTORIE NELL'ALLENAMENTO  
DEL BAGHER DI RICEZIONE 

Con il termine "abilità motorie", TECNICHE si definiscono tutte quelle azioni che, attraverso la ripetizione del gesto, sono state apprese e consolidate e che ricorrono in modo automatizzato, cioè si realizzano senza l'intervento consapevole dell'attenzione. Le abilità motorie rappresentano dunque il risultato finale di un processo di apprendimento. Alcune caratteristiche delle attività motorie: Le abilità motorie si sviluppano a seguito delle esperienze effettuate e al progressivo affinamento della precisione e della coordinazione dei movimenti. Maggiore è il bagaglio di esperienze motorie vissute, maggiore sarà la capacità di costruirne delle nuove e più evolute. Esiste una stretta interdipendenza tra l'apprendimento delle abilità e lo sviluppo delle capacità coordinative. Lo sviluppo della motricità è particolarmente efficace in alcuni periodi del processo di crescita, in particolare una fase definita "sensibile" (5/6 anni - 11/12 anni) che è fondamentale per la coordinazione dei movimenti. L'apprendimento motorio si realizza tramite la ripetizione di movimenti in condizioni stereotipate (eseguire serie di 50 bagher contro il muro) o in condizioni di "plasticità" (sperimentare diverse modalità di bagher, in condizioni continuamente variate per tipo di palla, finalità del gesto, spazio, interazione con altri soggetti...). Quest'ultimo tipo di apprendimento consente una vasta gamma di utilizzi delle abilità acquisite e rappresenta la base indispensabile per successivi apprendimenti. Il processo di apprendimento motorio si realizza, come per l'apprendimento cognitivo, in relazione alla capacità di percezione, elaborazione e interpretazione degli stimoli, all'influenza dei fattori motivazionali, alle caratteristiche del feedback. Il mancato sviluppo delle abilità motorie e in particolare le capacità coordinative, nel periodo compreso tra i 6 e i 12 anni, è ritenuto una lacuna difficilmente colmabile in età successiva. L'educazione motoria deve quindi rappresentare un obiettivo della scuola primaria, ponendo al centro, la multilateralità delle esperienze motorie, nella consapevolezza che corpo e mente sono due aspetti inscindibili della persona e che, una crescita armonica si realizza solo attraverso lo sviluppo integrato e non dissociato delle due dimensioni. È importante proporre attività, individuali e di gruppo, che richiedono la partecipazione attiva dei bambini , in modo divertente, fornendo una mappa di abilità quanto più possibile ampia e diversificata per favorirne l'acquisizione ed il progressivo potenziamento. 
Non mi dilungherò oltre nell’approfondire lo sviluppo delle capacità coordinative e condizionali, perché, tematiche già sviluppate nei precedenti post.

DAL BAGHER ALLA RICEZIONE 

L’insegnamento di questa abilità motoria parte da un corretto posizionamento del piano di rimbalzo, che dovrà essere stabile, con una presa delle mani forte e anch’essa stabile. (f1)



Dopo la corretta valutazione della traiettoria, c’è un piegamento delle gambe “fase eccentrica”e una parziale distensione che avviene prima del contatto sulla palla “fase concentrica”. Dopo aver contattato la palla, l’azione delle gambe termina, con un movimento in spinta della caviglia “i talloni si staccano dal pavimento.(f2)



L’allenamento dovrà prevedere un percorso attraverso una struttura modulare per la costruzione corretta del gesto tecnico (f3)




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ESERCIZI SINTETICI PER LA RICEZIONE 













Stefano  Lorusso 

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