giovedì 7 marzo 2024

 

LA PRATICA DELLA CONSAPEVOLEZZA 




Ciao a tutti, sono Paola Paggi ex giocatrice professionista di pallavolo e Mental Coach.

Dopo una carriera ultra vent'ennale nel Volley con importanti successi raggiunti sia in ambito nazionale che internazionale CHI SONO Libera professionista Ciao a tutti, sono Paola Paggi ex giocatrice professionista di pallavolo e Mental Coach. Dopo una carriera ultra vent 'ennale nel Volley con 



Ciao a tutti, sono Paola Paggi ex giocatrice professionista di pallavo

 a tutti, sono Paola Paggi ex giocatrice professionista di pallavolo e
Ciao, sono Paola Paggi ex giocatrice professionista di pallavolo e Mental Coach. Dopo una carriera ultra vent 'ennale nel Volley con importanti successi raggiunti sia in ambito nazionale che internazionale, ho deciso di condividere e portare la mia esperienza al servizio di tutti attraverso il coaching. Sportiva, allenatrice e imprenditrice aiuto le persone raggiungere obiettivi,migliorare le performance, utilizzare la mente a proprio vantaggio e diventare la migliore versione di se stessi.



Buongiorno, oggi voglio parlarvi di una giocatrice di pallavolo, Martina Morandi. L'ho conosciuta poco più di tre mesi fa tramite il mio sito internet quando alcuni ragazzi dell'Università Cattolica impegnati nel master “Comunicare lo sport" mi hanno chiesto di collaborare con loro e con Martina. Mi raccontano che lei non solo è una giocatrice di pallavolo di serie A e una studentessa inserita nel progetto Dual Career, ma è anche una ragazza con il disturbo dell'apprendimento (DSA). Al tempo io ero completamente ignorante su cosa fosse la dislessia ma ho pensato subito che fosse una bellissima idea. Avevamo molte cose in comune io e Martina, prima fra tutte la passione per la pallavolo, e ho creduto che sarebbe stata, sia per me che per lei, una grande possibilità di crescita personale e di condivisione. Così abbiamo deciso di iniziare una rubrica settimanale live su Instagram per affrontare diversi argomenti interessanti e formativi per entrambe e per il pubblico che ci avrebbe seguito. Sono stati appuntamenti di grande valore perché attraverso la condivisione di esperienze sportive mie e di Martina e trattando argomenti di crescita e sviluppo della persona, abbiamo ottenuto un buon riscontro e soprattutto abbiamo trasmesso tanti valori importanti che abbiamo imparato nelle nostre storie di vita e di sport.  Martina Morandi è una pallavolista di 21 anni che ha giocato nel campionato di serie A2 con la Futura Volley Giovani Busto Arsizio. È una ragazza che a scuola, quando era piccolina, era diversa dalle altre bambine. Faceva un sacco di fatica sia a studiare, sia a leggere che a scrivere. Era vista come la: "bambina che si fa aiutare dalle maestre", quella che "non è capace" . Per questo Martina cresce facendo grande fatica a fare amicizia, chiudendosi sempre di più in se stessa sentendosi “diversa”
I genitori. vedendola in difficoltà, cercano una soluzione per farla aprire un po' verso gli altri e la spronano a conoscere uno sport di squadra. Fa gli allenamenti di prova con una squadra di pallavolo e si innamora di questa disciplina che la fa divertire tanto e soprattutto sentire libera e uguale alle altre. In questa storia mi sono ritrovata molto. Da piccola non avevo disturbi dell'apprendimento ma ero una bambina molto timida che spesso si chiudeva. Mi sentivo diversa dalle altre perché ero altissima rispetto a tutti i miei compagni di scuola anche maschi e non riuscivo a socializzare. Cosa mi ha aiutato? Ma naturalmente la pallavolo! Uno sport di squadra che aiuta l'aggregazione, la condivisione, l'amicizia e che dà la libertà di essere se stessi. Martina, giocando, non si sentiva giudicata, non si sentiva diversa, era solo una ragazza che voleva divertirsi e imparare a giocare a pallavolo come tutte le altre. Certo, ci ha messo un pochino a lasciarsi andare e ad aprirsi, ma con la grande passione che era nata dentro di lei e la voglia di raggiungere obiettivi importanti il percorso è stato più semplice. Nonostante alcuni allenatori le dicessero che non sarebbe mai riuscita a giocare in serie A, Martina aveva ben chiaro quale fosse il suo traguardo e non si è fatta condizionare dalle convinzioni altrui. Lavorando sodo, con tanto impegno e dedizione e dopo aver fatto i campionati giovanili dall'Under 14 all'Under 19 nel Vero Volley Monza, è stata chiamata in prima squadra per debuttare in serie A. Anche questo passaggio mi fa tornare indietro di decenni, a quando, per motivi che non sto a raccontavi, cercarono di convincermi che non avrei potuto vestire la maglia della nazionale. Determinazione, costanza, impegno, sacrificio, dedizione e mentalità positiva sono solo alcune delle caratteristiche necessarie per riuscire a raggiungere gli obiettivi ai quali spesso nessuno crede. L'importante è che voi ci crediate fortemente! Le convinzioni altrui non devono in nessun modo diventare le nostre! La frase di un papà rivolta al figlio in un bellissimo film diceva: "Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa, neanche a me. Se hai un sogno, tu lo devi proteggere! Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai ed inseguila! Punto". Questa è la mentalità giusta per affrontare ogni sfida della vita, non solo quelle sportive. Lasciamo le convinzioni poco utili agli altri e impegniamoci per raggiungere quello che vogliamo con i mezzi e gli strumenti che abbiamo a disposizione. Mettiamo in discussione le convinzioni limitanti altrui e soprattutto le nostre.  Quali sono quelle utili che ci spronano a fare sempre meglio e che sprigionano le nostre capacità e riconosciamo quelle che invece ci bloccano e ci  impediscono di agire. Le convinzioni sono opinioni che riguardano noi stessi, gli altri e il  che  mondo che ci circonda 
e hanno a che fare con ciò che riteniamo possibile o impossibile. Giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita perché ci inducono ad attivare capacità e comportamenti. Se siamo convinti che una cosa si possa fare metteremo in campo tutte le nostre abilità e agiremo per realizzarla, ma se siamo convinti del contrario non agiremo nemmeno, perché tanto siamo certi che non servirà a nulla. Come facciamo a mettere in discussione le convinzioni? Innanzitutto dobbiamo cominciare a vedere le cose da un punto di vista diverso e prendere in considerazione nuove prospettive. Dobbiamo iniziare a insinuare un piccolo dubbio. Come? Facendoci per esempio delle domande. È davvero utile per me pensarla così? Quali conseguenze avrò se continuo a pensare così? In che modo questa convinzione può essermi utile? Cosa ci guadagno a pensare così? Martina è riuscita a non farsi condizionare dalle convinzioni altrui come ci sono riuscita io, quindi, è assolutamente possibile per chiunque. Insieme abbiamo scoperto che tantissimi campioni dello sport sono dislessici! Muhammad Alì, Michael Jordan, Magic Johnson, Michael Phelps e molti altri. Tutti, chi più e chi meno, hanno avuto le stesse difficoltà di Martina! Niente e nessuno ha impedito loro di diventare dei grandi campioni perché la volontà è stata più forte di tutto! Il loro focus è sempre stato su ciò che potevano fare con gli strumenti che avevano. Non si sono mai concentrati su ciò che non potevano fare o su ciò che non avevano! Questo è anche quello che sta imparando a fare Martina, che ho fatto io e che sicuramente consiglio a chiunque abbia una passione o un bel sogno da realizzare. La Mindfulness (la pratica della consapevolezza) mi ha insegnato l'accettazione di ciò che non dipende da noi, di ciò che non possiamo controllare. Questo è un punto importante per non perdere energie contro fattori che non sono sotto la nostra responsabilità e che non sono gestibili direttamente da noi.
Che non vuol dire rassegnarsi o mollare  a essere consapevoli di se e della realtà. nel presente e assolutamente senza giudizio. Martina ha sofferto molto la diversità e per tanto tempo si è sentita inferiore e di conseguenza con pochissima fiducia in se stessa. Sulla mancanza di autostima sta  lavorando molto ogni giorno e sono sicura che con la grinta e l'impegno che mette in tutto ciò che fa si trasformerà presto in una ragazza sicura di se. Diventando consapevoli e non critici nei confronti nostri e della realtà riusciamo a raggiungere uno stato di benessere e anche a controllare sensazioni e pensieri negativi che possono portare sofferenze, scarsa fiducia in se stessi e farci sentire diversi dagli altri. Non si nasce sicuri di sé ma, come in tutte le cose, ci si deve allenare. Per esempio facendo piccole azioni quotidiane che ti permettono di stimarti ogni giorno, oppure facendo le cose più giuste per te e non quelle più facili o ancora portando a termine piccoli obiettivi. L'esperienza con Martina è stata costruttiva e gli insegnamenti ricevuti da entrambe le parti sono stati di grande valore. Ha una bella carriera da costruirsi e tanti obiettivi stimolanti da raggiungere. C'è una frase che le è rimasta più impressa di questa esperienza e che vogliamo condividere con voi. "La mancanza di fiducia in se stessi non è inevitabile. La fiducia in se stessi può essere appresa, praticata e padroneggiare come qualsiasi altra abilità. Una volta che hai imparato, tutto nella tua vita cambierà in meglio". Barrie Davenport

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