sabato 6 gennaio 2024

IL TEMPO E LO SPAZIO  NEI GIOCHI SPORTIVI 





 

Spazio e tempo 
Spazio e tempo sono le due dimensioni sempre presenti nell’esperienza umana, sono le ‘coordinate’ all’interno delle quali “avviene il rapporto tra il sé ed il mondo” (Casolo, 2016). La strutturazione spazio-temporale è il processo che porta il bambino ad imparare a gestire le informazioni relative allo spazio ed al tempo in forma congiunta; questa capacità, integrata con i dati relativi alla percezione del proprio corpo (l’elaborazione, l’organizzazione e l’interpretazione degli stimoli sensoriali provenienti dagli analizzatori tattili, visivi, uditivi e cinestesici), permette l’orientamento e la coordinazione negli atti motori. Nonostante la costante interazione tra le componenti spaziali e quelle temporali le renda di fatto inscindibili, è possibile definirne analiticamente i concetti principali. Gli aspetti spaziali riguardano, in prima battuta, i rapporti topologici (alto/basso, sopra/sotto, davanti/dietro…) e lo spazio prossimo o proiettivo (l’applicazione di questi concetti agli altri e agli oggetti); a questi si affiancano gli elementi di occupazione dello spazio (pieno/vuoto, fitto/rado) e quelli relativi allo spazio laterale (destra/sinistra) e allo spazio euclideo (traiettorie, distanze e forme)



La comprensione del tempo individua i concetti temporali semplici (momento preciso, contemporaneità e successione) e quelli complessi (durata, periodicità e velocità), a cui si aggiunge la consapevolezza del tempo cronologico-oggettivo (quello scandito dall’orologio), che è il mezzo per la sincronizzazione con gli altri e con il mondo. In più, didatticamente è di spiccata rilevanza il tempo soggettivo, detto anche tempo psicologico o emozionale. Teorizzato tra gli altri dal filosofo francese Henri Bergson che lo denominò tempo vissuto, l’idea fondante risiede nella percezione soggettiva del tempo: gli stati d’animo e l’emotività alterano inequivocabilmente il vissuto temporale, cosicché attività con la stessa durata oggettiva vengono avvertite dal soggetto in maniera differente. In questo modo, un gioco di movimento divertente sembra finire presto mentre una spiegazione teorica più “noiosa” può apparire più dilatata nel tempo.


 

Aspetti didattici e metodologici
Approcciandosi all’insegnamento dei giochi sportivi, con riferimento particolare agli aspetti spaziali e temporali, è utile tenere presenti sia le tappe evolutive sia lo stadio di sviluppo di ogni giocatore. Considerando le prime fasce d’età si sottolinea il valore prezioso di affiancare tra loro diverse discipline sportive favorendo il transfer motorio tra le abilità da esse richieste. In questa fase è utile tenere a mente che l’apprendimento cognitivo dell’allievo è potenziato quando l’ambiente (setting didattico) propone molteplici stimolazioni spazio-temporali e sensoriali. Questi aspetti riguardano principalmente la percezione degli attori del gioco (i compagni e gli avversari), dell’attrezzo e dell’orientamento del proprio corpo (nello spazio, nel tempo e rispetto al target da attaccare o da difendere). Sia nei giochi di invasione che in quelli di rimando, i primi obiettivi che ogni giovane giocatore deve raggiungere fanno quindi riferimento al dominio del proprio corpo, dell’attrezzo e dello spazio. L’affinamento delle capacità coordinative è prerequisito necessario per la conquista di ognuno di questi traguardi. I metodi induttivi che riguardano la libera esplorazione dell’ambiente (opportunamente disegnato sul campo dall’allenatore), l’apprendimento per prove ed errori e la risoluzione, autonoma o collaborativa, dei problemi del gioco sono particolarmente efficaci in questa fase. L’allenatore è quindi un “facilitatore”, che, predisponendo esercitazioni adeguate al livello e all’età degli allievi, ne guida la graduale scoperta delle abilità e competenze.


Se, per ciò che riguarda il dominio del corpo e del pallone, gli schemi motori di base e le capacità coordinative sono fondamentali per l’apprendimento dei gesti tecnici, il dominio dello spazio (e quindi del tempo) è un processo che presenta diverse sfaccettature. In un percorso di acquisizione che va dal semplice al complesso, i primi spazi da conoscere sono quelli statici del punto e della linea. Il dominio del proprio corpo e dell’attrezzo di gioco in queste prime forme sono prerequisiti necessari per procedere, in una fase successiva, all’apprendimento consapevole degli spazi estesi (superfici), prima in forma statica, poi dinamica. L’utilizzo del pallone o del dischetto pone già di per sé un problema esecutivo per l’allievo, aumentando il carico cognitivo dell’esercitazione: per questo può essere utile approcciarsi alla conoscenza degli spazi dapprima a corpo libero, inserendo l’attrezzo in un secondo momento. In più, la didattica si serve in primo luogo di spazi finiti, ad esempio un cerchio o un cono che fungono da riferimento, poi definiti, una piccola superficie come la distanza tra due coni, e alla fine infiniti, superfici più estese nelle quali il giocatore è libero di spostarsi senza vincoli. È infine importante, negli sport di invasione, conoscere la differenza tra uno spazio chiuso ed uno aperto. Nel contesto di gioco, il primo vede un vincolo (un avversario) che non permette di procedere nell’azione desiderata, mentre in uno spazio aperto si apre un varco che ne permette l’attraversamento (tramite un passaggio o la conduzione).Possono essere così sperimentati, prevedendo un graduale aumento nella difficoltà esecutiva e del carico cognitivo, i concetti spaziali e temporali appresi; le coppie dicotomiche dello spazio topologico (alto/basso, sopra/sotto, davanti/dietro) e dello spazio prossimo (pieno/vuoto, destra/sinistra) così come la contemporaneità (durante) e la successione (prima/dopo) temporale sono i pilastri su cui costruire la consapevolezza spazio-temporale dei giocatori. Sullo stesso modello, negli sport di invasione (ma anche in alcuni sport di rimando), le figure geometriche rappresentano uno strumento pratico di valore e integrabile fin da subito (la concezione dello spazio euclideo si presenta dai sette anni in poi); a partire da quelle più semplici, il triangolo e il rombo, permettono di fissare strutture e distanze precise per i giocatori. È questo un supporto didattico che aiuta i giovani ad orientarsi correttamente col proprio corpo nello spazio, permettendo traiettorie di conduzione e di inserimento, passaggi e ricezioni su angoli di diverse ampiezze, acuti, retti e ottusi. Con il procedere delle categorie, se pensiamo ad esempio al calcio, aumentando progressivamente sia il numero di giocatori in partita che, di conseguenza, le interazioni tra loro, le richieste saranno dirette agli smarcamenti (tramite contromovimenti, movimenti sul corto o sul lungo, interscambi e rotazioni) e all’occupazione e/o liberazione di spazi (mediante inserimenti in zone pericolose e cambi di velocità), verso l’acquisizione di una forma corale di gioco basata su principi. Queste linee didattiche non escludono una commistione di tutte queste forme nell’apprendimento (il gioco stesso si svolge in forma dinamica e variata), tuttavia rimane evidente come il processo di comprensione della complessità spaziale e temporale sia graduale e preveda una progressione ordinata.  

SMALL SIDE GAME

Gli “Small Sided Games” o più comunemente “Giochi di contrasto” sono un mezzo d’allenamento specifico basato sulla gestione della tecnica del tempo e dello spazio attraverso situazioni di gioco semplice.In queste esercitazioni si modificano principalmente:
A - dimensioni del campo
B -  il numero di giocatori
C - alcune regole
I vantaggi di questa attività, sono che possiamo combinare gli aspetti tecnico-tattici con quelli fisici attraverso esercitazioni di gioco controllate
Inoltre è stato dimostrato che i giocatori toccano la palla 3 volte in più nel 2x2 e 2 volte in più nel 3x3 rispetto all’6x6
Attraverso i “Giochi di contrasto” i giovani atleti sviluppano la creatività trovando soluzioni differenti in spazi ridotti. Inoltre
permettono il miglioramento dei fondamentali tecnici sotto pressione avversaria associando il divertimento, componente essenziale nell’apprendimento, Possiamo quindi affermare che:

A – l'atleta è maggiormente coinvolto in situazioni di gioco

B – l'atleta è chiamato ad eseguire costantemente delle scelte e quindi migliora dal punto di vista tattico

C - l'atleta tocca più volte la palla

D - l'atleta partecipa più attivamente grazie al divertimento

Le dimensioni dei campi di gioco possono essere 2x2  (4,5m X 4,5m) 3x3. (4,5 X 6)
La riduzione del numero di giocatori impiegati comporta un aumento di più aspetti

A - Maggiore intensità

B - Esercitazione di abilità motorie (Tecniche di gioco), in fase situazionale

C - Maggiore attenzione e coinvolgimento emotivo

D - Attivazione di un comportamento  



Gioco 2 contro 2 a campo ridotto. Esercizio a tempo 10’ con appoggio attacco controllato. L’allenatore mette in gioco la palla le atlete eseguono un appoggio alzata e attacco. Dopo ogni azione si cambiano di posizione. Si può modificare la dimensione del campo e il tempo con il punteggio. Porre l’attenzione sul numero di scambi




Gioco 2 contro 2 a campo ridotto. Esercizio a tempo 10’ con battuta ricezione  attacco controllato. Un atleta batte le atlete del campo opposto eseguono una ricezione alzata e attacco. Dopo ogni azione si cambiano di posizione. Si può modificare la dimensione del campo e il tempo con il punteggio. Porre l’attenzione sul numero di scambi


  

Gioco 3 contro 3 a campo ridotto. Esercizio a tempo 10' con attacco e difesa in diagonale. L'allenatore mette in gioco una palla semplice appggio alzata e attacco. Si può modificare le dimensioni del campo e modificare il tempo con il punteggio. Porre l'attenzione sul numero di scambi.





Gioco 3 contro 3 a campo a tutto campo A gruppi di 3 giocatori disposti in zona 1 - 6 - 5 eseguono azioni di attacco e difesa dopo un lancio dell'allenatore. Si potrà fare punto solo nel campo A Se la squadra del campo B vince lo scambio cambierà campo con diritto di fare punto. Si può variare il numero dei tocchi per aumentare l'intensità Porre l'attenzione sul numero di scambi.



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